Teologo e filosofo agostiniano italiano. Frequentò a Padova le lezioni di
Agostino Nifo, in un eremo dell'Istria ascoltò quelle di Domizio Gavardo
e infine a Firenze fu alla scuola del Ficino, di cui divenne uno dei migliori
discepoli. Tornato a Roma ispirò le sue lezioni al Neoplatonismo
sostenendo con grande onore pubbliche dispute. Iniziò la sua carriera di
oratore a Firenze, sotto la guida di fra' Mariano da Genazzano ed
acquistò subito celebrità. Partecipò, con moderazione, alla
campagna contro il Savonarola, verso il quale, in seguito, arrivò a
manifestare una certa stima. Dopo la tragica fine del frate, dimorò a
lungo a Napoli, dove fu eletto membro dell'Accademia pontaniana. Quando gli
giunsero notizie dell'assedio che subiva il papa in Castel Sant'Angelo,
E. assoldò a sue spese due legioni e accorse a ingrossare
l'esercito della lega, ma l'inettitudine del duca d'Urbino frustrò la
generosa offerta. Lasciò lavori critici di testi biblici, trattati di
teologia, dissertazioni filosofiche, polemiche politico-religiose, disquisizioni
filologiche e grammaticali (Viterbo 1465-1532).